“Non dimenticherò facilmente il giorno in cui ho ricevuto la chiamata. Il grido di aiuto era molto chiaro. La voce al telefono esclamava: la casa è molto buia e non mi appartiene, ho bisogno di renderla più luminosa e sopratutto deve farmi sentire bene. ” afferma l’arch. Maglione ricordando la telefonata del cliente.
Durante il sopralluogo ci siamo accorti che quello comunicato era vero. Davanti ai nostri occhi si è presentato un piccolo appartamento di circa 40 mq senza anima e sopratutto senza luce, nonostante fosse posizionato in una zona centrale di Milano e in un bel condominio storico.
Dopo aver analizzato diverse proposte, il cliente ha accettato la sfida più difficile e impegnativa: demolire completamente tutte le partizioni, creare un bagno cieco e aprire le partizioni interne in corrispondenza delle uniche 3 finestre presenti nell’appartamento.
Idealmente possiamo affermare che tale progetto è stato disegnato dalla luce naturale, poichè i tavolati interni sono stati volontariamente aperti in corrispondenza delle finestrature. Così facendo si è creato uno spazio centrale adibito a zona living, mentre a dx dell’ingresso è stato posizionato il bagno cieco. Tale blocco pieno si svuota in corrispondenza della finestra, dove è stata disegnata e posizionata una cucina a ferro di cavallo volutamente aperta sul soggiorno.
Tale blocco è stato poi valorizzato con il colore, creando un gioco interessante di pieni e vuoti.
A sinistra della zona giorno è stata invece posizionata la camera matrimoniale. Anche qui volutamente l’accesso è stato ricavato in corrispondenza della finestra ed è stata introdotta una porta vetrata, così da garantire che l’illuminazione naturale passi anche a “porte chiuse”.
L’utilizzo poi di una pavimentazione chiara e dell’utilizzo del bianco su tutte le pareti ha aumentato l’effetto desiderato; la casa si è completamente trasformata, e sopratutto si è inondata di nuova luce.
Lo stile scandinavo voluto dal cliente ben si sposa con l’ambiente ricreato, e volutamente sono stati introdotti dei tocchi di colore che si ripercuotono nel soggiorno e nell’ambiente bagno.
Il file rouge della luce si ripercuote anche su quella artificiale; attraverso l’uso di faretti ad incasso e gole luminose e attraverso la poca presenza di lampade decorative, l’effetto finale ottenuto è quello in cui la luce artificiale sembra nascere dal soffitto, come se si fosse accumulata durante il giorno e di sera si manifesta all’interno attraversando i “tagli e fori” presenti.