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PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE | FABBRICA DEL VAPORE _ MILANO

Progetto di ricerca per la riqualificazione della Fabbrica Del Vapore_Milano

Il progetto si inserisce nel programma di riqualificazione dell’ex area Carminati, Toselli e & andando a definire quella che è la parte retrostante del complesso. L’idea per il centro culturale nasce dall’esigenza di creare uno spazio aperto a un numero più’ ampio di persone, a discapito di quello che avviene tutt’ora nella parte già ristrutturata del complesso. Un centro culturale dove la cultura diventi cuore pulsante di tutto il centro.

Da qui prende corpo la volontà di creare un nuovo edificio, che si inserisca all’interno dell’area andando a porsi come fulcro di quello che sarà il centro culturale. Il nuovo edificio che ospiterà la biblioteca dovrà avere un compito fondamentale: valorizzare quella che è la memoria storica del contesto. Per fare ciò il nuovo entrerà in contrasto con l’esistente. Un contrasto che si manifesta nella forma e nel materiale, un contrasto che pero’ non può’ esistere se non legandosi al contesto. Senza il contesto, non esisterebbe il contrasto.

La nuova biblioteca vuole quindi porsi in conflitto con la Fabbrica del Vapore, ma nello stesso tempo legarsi attraverso le peculiarità dell’area. Dalla proiezione dei pilastri degli edifici storici (creando così’ una griglia), si delinea un quadrato che si pone alla stessa distanza di rispetto dal contesto. L’analisi urbana dell’area a portato a definire un’asse urbanistico, che è simbolo della trasformazione dell’area Garibaldi, il quale posto all’interno dello spazio diventa tirante del quadrato. Si genera così’ una deformazione del quadrato, evidenziando due punti di forza di questa deformazione. Da questi punti vengono proiettate delle curve, proiezioni del rettangolo aureo che si crea dal quadrato di base (esprimendo così’ anche il legame del nuovo edificio con le forme organiche naturali, in contrapposizione alle forme ortogonali degli edifici simboli del lavoro dell’uomo). Queste curve legano il loro punto di origine con la proiezione dei pilastri sul quadrato da cui tutto è generato. La sovrapposizione delle curve fa nascere quello che è la caratteristica peculiare di questo spazio.

Creare un piano su cui gli edifici storici poggiano, in modo da dare risalto al loro valore architettonico; è questo che porta alla scelta progettuale di porre l’edificio in ipogeo, andando a creare un piano pavimentato che diventa la piazza del centro culturale.

La biblioteca diventa così’ la grotta della cultura, e le curve diventano delle lame arcate che si vanno a incrociare e a definire l’atmosfera interna dell’edificio. Dalla biblioteca, attraverso dei collegamenti, si entra direttamente nei due corpi laterali dell’area, dove si hanno diverse funzioni: da un lato dei laboratori per la creazione di ogni forma d’arte, dall’altro un ristorante e una foresteria per i fruitori del centro. Nell’edificio posto tra i due prende forma un teatro e un’area espositiva, dove le creazioni prodotte possono essere esposte direttamente ad un pubblico più’ ampio. Il tema prevalente diventa quello della scatola nella scatola, andando a svuotare gli edifici dal superfluo, valorizzando quello che è la valenza architettonica degli stessi. Si crea così’ un complesso architettonico che ruota sulla memoria degli edifici storici valorizzandoli attraverso il tema del contrasto del nuovo sull’esistente.

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